Poesia
Nel cerchio di un pensiero
Alda Merini
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2023
pagine: 108
Dettate al telefono a uno dei suoi più cari amici, le poesie di "Nel cerchio di un pensiero" di Alda Merini sono la testimonianza in versi della sincerità di una delle voci più amate della poesia italiana, una voce che non ha mai tradito la sua meraviglia. Uscita per la prima volta alla fine del 2005, questa raccolta di 53 liriche nasce dal cuore della vicenda biografica della poetessa dei Navigli, in particolare dall’incontro con un giovane uomo, la sua indifferenza e il tradimento. I componimenti, tra gli ultimi di Merini, si muovono lungo una linea cronologica scandita dalla passione e dalla disperazione, toccando gli estremi della potenza e del cedimento, fino a che Dio stesso sarà chiamato come testimone contro l’amante infedele. Con un tono spontaneo e insieme carico di mistero – enfatizzato dalla scelta di non inserire segni di interpunzione tra e nei versi – Merini si inginocchia davanti al suo amante e alla poesia, l’unica in grado di restituire la potenza del suo sentire. Poesia, Amore e Dolore si uniscono dunque in una danza leggera, dando vita a parole pronunciate attraverso una cornetta ancora prima di imprimersi sulla carta, così da invertire il naturale ciclo dell’atto creativo e finendo per abitare, con la loro portata emotiva e spirituale, tutti i livelli della realtà.
La gente e altre seccature
Judith Viorst
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 112
Le seccature di cui parlano le poesie di Judith Viorst sono quelle della vita quotidiana brillantemente mescolate ai problemi sociali e politici, e alla presa in giro delle mode (come quella dell'alta cucina, di cui a un certo punto il marito diventa un fanatico). Judith Viorst riprende l'antica tradizione dei ritratti di tipi umani (da Marziale in poi), e cosí i suoi versi disegnano il personaggio della donna che mette via sempre qualche soldo ogni giorno, o l'uomo che non presta mai niente a nessuno, o quell'altra che parla sempre dei suoi mali ma non ascolta quelli del prossimo o, piú legata ai suoi tempi e ai nostri, la coppia che prova disperatamente a seguire i dettami del politically correct. Tutti questi caratteri hanno un aspetto caricaturale ma vengono raccontati anche attraverso l'educazione che li ha formati, il martellamento degli insegnamenti e delle convenzioni sociali, che sono in fondo il vero oggetto della satira. C'è sicuramente una vena femminista nella descrizione delle corvée di una moglie e di una madre, ma non manca una qualche ironia nei confronti del Movimento di Liberazione delle Donne. In una poesia Viorst dice espressamente che a volte si sente femminista e a volte no. E questa libertà di essere contraddittoria va di pari passo con la presa di distanza da tutti i luoghi comuni.
La malattia di Perdicca. Testo latino a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2023
pagine: 168
Sfidare Amore, il dio che persino gli altri dei temono, non conviene mai. Ma il principe Perdicca, condannato da Venere ad amare la sua stessa madre, accetta la prova. Questa è la tragica storia, dal finale sorprendente, che ci racconta un poeta anonimo del V secolo, attingendo in abbondanza ai suoi testi preferiti e imitando la grande poesia del passato. Scoperto solo in tempi recenti, il poemetto Aegritudo Perdicae è contenuto in un unico codice pieno di guasti: con i tanti misteri proposti dal testo potranno cimentarsi filologi di professione e studenti alle prime armi. Per tutti il gioco si rivelerà appassionante.
Questo non è un sogno, questo è il mare (Este no es un sueño, este es el mar). Testo spagnolo a fronte
Raúl Zurita
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2023
pagine: 180
"[...] la sua opera è un’opera d’arte nel senso che va da Beuys a Banksy, ma nello stesso tempo da Francis Bacon a van Gogh e a sua volta arriva alla Firenze rinascimentale o ai primi giorni dopo la caduta di Troia. Quando un’opera può trasformare ogni suo divenire in una genealogia, senza che questo significhi una storia della storia dell’arte, siamo di fronte a un oggetto che rompe il primo fondamento della fisica classica: il tempo e lo spazio. È così vero che si è detto di Zurita che è l’ultimo di un’epoca, l’ultimo nell’innalzare un’epica, l’ultimo nell’elevare la sua voce in un canto, tuttavia è anche il primo a decostruirle per dare loro un nuovo posto nel mondo che va a pezzi. In questo modo, Zurita non conclude una tappa ma ne inaugura un’altra, una che stiamo vivendo pienamente in Cile e in America Latina: una poesia che sfugge agli statuti del neobarocco, così come all’antipoesia e al colloquialismo, che decanta l’aura avanguardista ma senza confermare nessuna delle sue regole, che indaga nella sua impossibilità mediante commoventi interventi sul proprio corpo e sul corpo sociale, che si interroga a partire da una fragile e incerta esistenza sulle grandi e universali passioni umane." (Dalla presentazione di Héctor Hernández Montecinos)
L'avventura di restare. Poesie 1970-2020
Elio Pecora
Libro: Libro in brossura
editore: Crocetti
anno edizione: 2023
pagine: 240
Poesia. Impavida, sfrontata, negata o arresa ai canoni, attende al varco gli ostensori e illude chi si ammanta. Né manca di sconoscersi là dove convocata.
Al centro della piena
Nicola Romano
Libro: Libro in brossura
editore: Il ramo e la foglia edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 72
Questi sono i versi, pubblicati postumi, di un poeta vivace che nel passeggio della propria vita osserva la vita stessa e ne scrive, annotandone le variegate modulazioni sulle persone, sui luoghi, sui tempi e sui sentimenti che esse vivono; il suo è uno stare che diventa viaggio, è un camminare con sincerità d’animo e passione, ma anche con garbato equilibrio, in un mondo bellissimo ma insidioso; e il poeta non tralascia di schierarsi, se occorre, di denunciare con versi che si fanno taglienti all’interno di un profilo armonico normalmente dolce, per quanto intenso. Ci sono metafore e ipotesi sul senso della vita, tentativi di trovare un silenzio adatto a capire “come tornare al centro delle cose”. La sua lingua è ricca ed evoca i grandi poeti del Novecento, a ragione si può affermare che è proprio questa a rendere particolare il percorso poetico di Nicola Romano: ponendo la propria storia nel crogiolo di una scrittura attenta e ben rifinita, la rende universale, facendo sì che ognuno possa riconoscerci la propria storia e i propri sentimenti.
Di sole menti
Maria Sole Sanasi d'Arpe
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2023
pagine: 96
Questa raccolta di liriche si veste di sole, che del lume della mente è il simbolo brillante; l’allegorica icona di un abbraccio inscindibile tra forma e contenuto, o ancor prima tra significante e significato: ovvero, tra sole e mente. La mente si rende spirito e carne al contempo, perché riflette su sé stessa e sul suo potere in tutte le diramazioni possibili di contemplazione e pure di azione, di pràxis, che riesce a concepire tramite la sua autodeterminazione di tendenza desiderante, di òrexis, che ne muove le inclinazioni senza mai rischiare di condizionarne l’equilibrio. L’autrice rappresenta e dà voce pratica ed estetica a un pensiero intuitivo ed etico che osserva il mondo circostante con uno sguardo puro, incontaminato, eppure intimamente vicino e accudente verso chi e cosa richiami la sua attenzione. Così gli occhi della mente si muovono limpidi, attraverso quattro stadi dirimenti per articolare il brainstorming a cui il linguaggio metrico impone la limpidezza di un ordine fermo ma mai acquiescente, anzi armonico e in costante fervore, quale nucleo in delicato equilibrio del caos. La mente intesa come nucleo gemello di quello solare, quindi, che mentre s’infuoca – nell’atto di pensare senza sosta – illumina dall’alto tutto ciò che ha attorno: proprio come fa realmente il sole, che le entra negli occhi; e il lume della ragione entra metaforicamente nello sguardo di chi osserva l’altro da sé: tramite un riverbero di sole menti che risuonano, rintoccano e s’illuminano insieme, l’una grazie all’altra. Dopo l’ottima accoglienza riservata alla sua raccolta d’esordio, L’incoscienza sensibile, Maria Sole Sanasi d’Arpe compone una raccolta di poesie perturbanti, caratterizzate dalla limpidezza dei metri e da una ricca architettura interna di echi e richiami, che garantisce l’approdo a un’unità eccentrica, personale, capace di alleviare il dolore e di aprire la mente, come un’illuminazione.
Non scriverai più a mano. Testo tedesco a fronte
Heiner Müller
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2023
pagine: 208
Il volume di versi di Heiner Müller che riproponiamo nella collana Adamàs, Non scriverai più a mano, resta l’unica raccolta pubblicata in Italia, grazie alla traduzione di Anna Maria Carpi, del grande drammaturgo tedesco. I testi che compongono l’antologia sono stati scelti da Durs Grünbein. In questo volume la storia della Germania si confonde con la storia occidentale e il destino degli uomini comuni si intreccia con il destino delle figure di grandi poeti della nostra tradizione: Orazio, Shakespeare, Lautréamont, l’amato Brecht. Le loro voci, che compaiono come assoli o fiati di fantasmi nelle diverse composizioni del volume, ci suggeriscono qualcosa sul ruolo del poeta nell’Europa centrale, perché sono «rovine i poemi, come i corpi, a lungo amati e ora fuori uso, sul cammino della stirpe non infinita che ha sempre bisogno di qualcosa fra i versi un lamento». Come nel testo teatrale Anatomia Tito Fall of Rome. Un commento shakespeariano, Heiner Müller riesce quindi a piegare la condizione postmoderna a uno sguardo proprio, fatto di lirismo critico ma tragico e, proprio per questo, tanto più etico. Anche l’evocazione delle due Germanie, ancora divise, è la figurazione di un destino di contrapposizioni e di scontro al quale bisogna dare un senso diverso e nuovo: «Traverso il confine cresce e cresce l’erba. L’erba va strappata non smette di crescere traverso il confine». (Vincenzo Frungillo)
Quando i diavoli si svegliano dèi. Testo islandese a fronte
Jón Kalman Stefánsson
Libro: Libro in brossura
editore: Iperborea
anno edizione: 2023
pagine: 250
«Mentre bevo un caffè caldo, nero, / rovesci di ghiaccio sferzano la finestra, / un gattino di sei mesi sonnecchia mordendo / la mano di chi scrive queste righe, / e una cagna di nove anni dorme, / acciambellata ai suoi piedi, / grata per la vita.» Protagonista di questa raccolta in versi di Jón Kalman Stefánsson è la quotidianità, vissuta in una stanza ai confini del mondo, a Reykjavík, con le incombenze da gestire, il chiasso dei vicini, i fiordi in lontananza e le montagne che non possono fare altro che brillare di neve. Ma anche in questo angolo appartato e all'apparenza protetto irrompe il dolore, sotto forma delle grandi tragedie del nostro tempo: i ghiacciai che si sciolgono, i mari punteggiati di plastica, i naufragi al largo della Sicilia, un attentato terroristico, il campo profughi di Lesbo. In un mondo che cambia e spaventa, pronto a inghiottire anche il microcosmo islandese, le poesie sono «notizie dalla vita» che la morte non può sconfiggere. E se i piedi del poeta sono ben piantati nella realtà, il suo sguardo la trascende, è rivolto all'amore, all'infinito e all'eterno. È in quella fessura tra la ragione e il sogno che la poesia sa guardare, anche quando ha gli occhi ormai ciechi di Borges. È lì che basta un disco di Nina Simone perché da un comune appartamento di città si apra una finestra sull'assoluto. Dopo decenni da romanziere, Stefánsson ritorna al primo amore, la scrittura in versi, con piccoli distillati di humour ed epifanie sull'arte e l'esistenza in cui echeggiano i suoi miti, dai Beatles a Tom Waits fino a Wisława Szymborska.
L'antro siel del mondo. L'altro cielo del mondo
Ivan Crico
Libro: Libro in brossura
editore: Ronzani Editore
anno edizione: 2023
pagine: 266
«In una sorta di breve autobiografia poetica, Ivan Crico ha raccontato come cominciò a scrivere in dialetto dopo la lettura delle Poesie a Casarsa di Pier Paolo Pasolini. "Da quel momento, la mia vita cambiò. Quelle poesie davvero segnarono una svolta poiché, fino ad allora, in ciò che scrivevo non mi era mai sembrato di riuscire a definire le cose come le sentivo. L'italiano non era la mia lingua vera, seppure molto amata, e quindi tra le cose e i nomi che le definivano si apriva, per me, come una sorta di abisso incolmabile". La realtà che lo circondava, con i suoi profumi e i suoi colori, l'aveva, infatti, conosciuta con altri nomi: "e questi nomi li ritrovai nelle poesie di Pasolini. C'erano difatti, in quelle liriche, molti termini che avevo sentito ed anche adoperato nell'infanzia (il bisiàc, pur essendo una parlata fondamentalmente veneta, ha in comune con il friulano numerosi vocaboli), ma soprattutto - ed è la primissima impressione, ciò che più mi meravigliò fu come quelle parole, che per tanto tempo avevo voluto rimuovere, ritraessero alla perfezione i paesaggi da me tanto amati di queste terre di confine» (dalla prefazione di Giorgio Agamben)
La ballata del carcere di Reading. Testo inglese a fronte
Oscar Wilde
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2023
pagine: 128
Dopo la scarcerazione dalla prigione di Reading, dove era stato rinchiuso in seguito alla condanna a due anni ai lavori forzati con l’accusa di omosessualità, Oscar Wilde si dedicò alla scrittura di quello che sarebbe stato il suo ultimo libro prima di morire. Lo pubblicò poi sotto lo pseudonimo C.3.3. (blocco C, piano 3, cella 3), il codice con cui Wilde era identificato durante la sua permanenza in carcere. Scrive il curatore di questa edizione, Luca Sanfilippo: “La Ballata è innanzitutto un poema sull’amore criminale dedicato a Charles Thomas Wooldridge, un condannato a morte recluso nel carcere di Reading in attesa di esecuzione. Ma è possibile leggere la Ballata anche come una storia gotica, una storia di spettri, di catene trascinate, di ombre in movimento che danzano alla luna. Non è solo la pena di morte a essere oggetto delle riflessioni quasi anarchiche di Wilde, ma la stessa istituzione del carcere. È per tutti i carcerati, suoi fratelli di pena, che l’autore canta i miasmi insopportabili, l’isolamento, il silenzio che ti corrode da dentro, le vessazioni gratuite inflitte ai bimbi impauriti, ai deboli di mente, ai vecchi incanutiti. Parla a tutti: folli e farabutti, carcerieri e galeotti, amati e amanti, vittime e carnefici. In ciascuno instilla il seme del dubbio e a ognuno offre consolazione, ora che l’artista conosce la sofferenza, ora che la poesia ha toccato la verità”.
Re nudo. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Re Nudo (Milano)
anno edizione: 2023
pagine: 128
Ogni giorno, tutto il giorno, intorno a noi le parole vengono violentate. Per sciatteria, per malafede, per veri e propri crimini. Non sono linguisti a farlo, ma politici, comunicatori, personaggi televisivi e influencer, per quel poco che scrivono e parlano. Chi maltratta quello spazio condiviso che è il linguaggio, maltratta la comunità, la cosa pubblica: usarlo con cura è politica, quella vera, quella nobile, quella che possiamo e dobbiamo fare tutti. È vero che altro non siamo che le parole che usiamo ma siamo anche, purtroppo, quelle che ascoltiamo: gli insulti, le bugie, le inesattezze, le manipolazioni e quella presunta schiettezza popolana che, forse, è il più adulterato dei linguaggi. Troppo spesso media e politica riversano su di noi parole vuote, falsità, spazzatura letterale e sensazionalismo basato sul nulla, lo fanno perché si sentono minacciati da una possibile rivoluzione poetica, letteraria: è un modo malevolo per toglierci “le armi”, parole e cultura. Oggi nulla è più rivoluzionario che rispettare e utilizzare le parole con cognizione di causa. Soprattutto rispettarle in forma scritta, modalità frequente con cui ogni giorno comunichiamo. La letteratura e la poesia, se usate con consapevolezza, possono fare sbriciolare fino a distruggere il muro dell'ignoranza, della supponenza, dell'arroganza e della prepotenza perché rappresentano vita, rivoluzione, conoscenza, affetto, libertà. I politici e i cosiddetti opinionisti e comunicatori hanno paura delle parole, le temono perché raccontano verità e diffondono informazioni che possono dare fastidio e fare traballare lo status quo. Come accadde nella seconda metà degli anni Sessanta negli Stati Uniti - e negli anni Settanta in alcune nazioni europee tra cui l'Italia- quando parole lette sulle pagine di romanzi e poesie o ascoltate tra i solchi di un in vinile hanno accomunato un'intera generazione di giovani intorno a un unico ideale. L'eredità di questa rivoluzione poetica letteraria continua anche oggi, senza necessitare di troppa visibilità, scorre sotterranea come ha sempre fatto. Underground. Le parole sono importanti non è uno slogan da intellettuali radical chic ma una verità da prendere anche molto seriamente, perché tutte hanno un significato ben preciso. Tutte parlano, solo che per pronunciarne alcune ci vuole più coraggio. Ad esempio "amore", "libertà", "rispetto", "uguaglianza", "tolleranza" una volta dette non possono più smettere di esistere. Qualunque cosa accada. Riprendiamocele, le parole, maneggiamole con cautela, brandiamole con il rispetto che meritano. E che meritiamo.