Cinema, televisione e radio
Fine serie mai
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 180
Immagine e pensiero, forme e racconti, idee e visioni. Quali sono le novità e quali gli sviluppi possibili delle serie televisive? Com?è cambiato il rapporto tra l?opera e lo spettatore? E quali nuove sfide gli autori, le produzioni, le piattaforme si troveranno ad affrontare in un sistema audiovisivo in continua espansione ed evoluzione? Cosa significa parlare di ricerca sulle immagini nella serialità televisiva? Sono solo alcune delle domande che ruotano intorno al fenomeno che ha rivoluzionato in modo radicale la produzione e il consumo delle immagini, modificando linguaggi, tempi e luoghi della visione, mettendo in crisi le categorie analitiche e di genere esistenti per promuoverne altre, più adeguate e moderne, ancora in corso di elaborazione. Con una pluralità di voci e di interventi, "Fine serie mai" è un invito a riflettere e ad approfondire il fenomeno della serialità televisiva, che con i suoi mondi immersivi e avvincenti ha prodotto un impatto straordinario sulla società e sulla cultura contemporanee. A completare il volume, le interviste agli sceneggiatori e registi Stefano Sardo ed Emanuele Scaringi e alla psichiatra Alice Dell?Erba. La Postfazione è del regista Massimo D?orzi.
Etica cinematografica e spirito del capitalismo. Il denaro nella réclame della settima arte
Paolo Caneppele
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 288
Il volume analizza come l'industria cinematografica abbia promosso, rappresentato e raffigurato le proprie aziende, i propri prodotti e, in definitiva, la nascente cinematografia attraverso le pubblicità. Grazie a un ampio apparato iconografico comprendente oltre novanta illustrazioni si evince come i produttori della giovane cinematografia fossero permeati da una laica religione del denaro e come l'abbiano diffusa servendosi di inserzioni e loghi. Sembra che i produttori cinematografici avessero un solo dio, il denaro, e che a questo fossero devoti. La presente ricerca si muove al confine tra cinema e pubblicità, tra arte e mercato, con l'intento di elaborare una storia culturale dei primi decenni della cinematografia sulla base di fonti mai utilizzate prima. La pubblicità diventa così strumento interdisciplinare e fonte storica per analizzare la forma di intrattenimento più importante del XX secolo, seguendo i più innovativi spunti della New Film History. Prefazione di Thomas Macho.
Un corpo per tutti. Biografia del mestiere di attrice
Sonia Bergamasco
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 152
«Il mestiere dell'attrice è sicuramente una professione, ma è anche qualcosa di più. Perché dà voce alle storie di tutti. Fa spazio, dentro, ai ruoli incarnati ogni giorno dalle creature più diverse. Un corpo per tutti, un testimone». Né uomo né dio, né maschio né femmina, né buono né cattivo, né bello né brutto, e comunque mai nessuna di queste cose per sempre o in assoluto, Eros è un messaggero, un traghettatore di pulsioni. Lo si diceva ventiquattro secoli fa, durante il Simposio più celebre della storia d'Occidente, e da allora le cose non sono cambiate. Né è cambiato il ruolo dell'attore, che di Eros, da sempre, è il tramite e l'interprete. Con la sua voce, incantevole anche quando scrive, Sonia Bergamasco spiega come si realizzi, nella pratica viva del mestiere, questo farsi medium incarnato di emozioni e parole. È un processo che si costruisce per gradi, con dedizione, entusiasmo e fatica e ha come punto di partenza e di arrivo il corpo. Il corpo dell'attore è materia plasmabile: va addestrato a vibrare attraverso l'educazione al suono e al gesto; va domato attraverso l'alchimia della ripetizione; va trasceso nelle sue caratteristiche personali per insegnargli a fare spazio a quelle universali; va sedotto, infine, per dargli modo di sedurre a sua volta e ogni volta, consapevolmente, il pubblico (o l'obiettivo della macchina da presa). Con generosità, Sonia Bergamasco mette a disposizione del lettore una serie di ricordi e di esperienze sempre personali, attinte dal suo specifico percorso - che partiva in modo eccentrico e connotante dalla musica -, dai maestri (come Carmelo Bene), dai "modelli" amati (come Eleonora Duse), dalle sfide accolte per continuare a evolvere, a imparare, a crescere e anche a trasmettere conoscenze e stimoli alle nuove generazioni. Curiosamente (avrebbe forse detto Luca Ronconi), l'immagine che emerge da questo sincero rispecchiamento non è un riflesso di Narciso. La figura che ci guarda e ci parla da dietro il vetro è ancora più antica, perenne, proteiforme: un corpo per tutti.
Il cinema e l'oggetto perduto
Lucilla Albano
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 280
L'oggetto perduto, concetto arcano e inafferrabile - causa e non oggetto del desiderio -, è presente in ognuno di noi sotto il segno della pura mancanza, una mancanza inconscia e inconsapevole per "non si sa cosa", ed è originato dal rapporto del lattante con il seno materno e con il sorgere del «primo mitico godimento», da sempre perduto e mai ritrovato. Da Freud a Lacan, è l'oggetto centrale della teoria e della clinica psicoanalitica. Lucilla Albano ne ha qui percorso la raffigurazione in una ventina di film, in forme sempre originali e sorprendenti. In particolare, tale enigmatico concetto è evocato in queste opere per mezzo di grandi e a volte impossibili storie d'amore. L'oggetto perduto richiama a sé infiniti sostituti e quindi può essere rappresentato o suggerito mediante innumerevoli immagini e racconti, ispirando emozioni che commuovono spettatori e spettatrici, ma che non si è sempre in grado di definire o interpretare. Tra le opere analizzate: All'Ovest niente di nuovo, Il ponte di Waterloo, Prigionieri del passato, Duello a Berlino, Il posto delle fragole, Hiroshima mon amour, L'anno scorso a Marienbad, Persona, La donna del tenente francese, Il filo nascosto, Dolor y Gloria.
Orson Welles. Ovvero la magia del cinema
James Naremore
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 400
A Welles spetta il ruolo del grande inventore, come a pochi nella storia del cinema: sul piano della visione, per averne esplorato tutte le possibilità e le capacità di eccesso, e sul piano del racconto, per averne esaltato la potenza e cambiato le regole. Ma la forza della rottura formale sta nello spessore culturale che la regge e che combina la tendenza all'effetto magico, indebitata con la tradizione gotica e romantica, con la tendenza didattico-brechtiana derivata dalla sua formazione politica. In questa approfondita e ampia analisi dello stile e del contesto in cui Orson Welles, «genio autodistruttivo» capace di dar vita a memorabili personaggi attraverso una sperimentazione innovativa ed elaborata dei linguaggi cinematografici e di complesse strutture drammaturgiche, realizzò le sue opere, James Naremore non solo analizza criticamente alcune delle sue pellicole più importanti, tra cui Quarto potere, L'orgoglio degli Amberson e Otello, ma indaga anche il ruolo del regista americano all'interno del panorama intellettuale e politico americano del Novecento.
Schermi nemici. I film di propaganda della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano (1938-1964)
Mariangela Palmieri
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 182
La Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano sono stati i principali protagonisti della storia politica italiana del secondo dopoguerra, incarnando, in una logica bipolare, sistemi di valori e visioni del mondo contrapposti. Lo scontro tra le due compagini avviene anche attraverso gli strumenti della propaganda e il cinema, il principale medium del Novecento, ricopre un ruolo rilevante nella battaglia delle idee. I due partiti, infatti, predispongono sezioni cinematografiche allo scopo di produrre autonomamente o commissionare a case di produzione esterne film di propaganda. Questo lavoro prende in esame gli audiovisivi promossi dalle due compagini nel periodo compreso tra il 1948 e la seconda metà degli anni Sessanta, ovvero la fase più intensa della Guerra fredda, che fa da sfondo alla contesa tra cattolici e comunisti. Il raffronto tra le pellicole mostra la netta contrapposizione tra le parti, le ideologie antitetiche, le narrazioni contrastanti di una stessa realtà. In breve, restituisce i contorni della lotta feroce che in quegli anni ha diviso il Paese attraverso le appartenenze separate a due culture politiche opposte, di cui troviamo traccia ancora nel presente.
Cinema America
Giuliano Tani
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 332
La storia degli Stati Uniti d'America - dalla "scoperta" al termine delle guerre "indiane" ricostruita attraverso il loro sconfinato patrimonio cinematografico sottolineando come l'immaginario collettivo sia stato deformato dalle imprecisioni che la narrazione hollywoodiana ha contribuito a diffondere nel mondo. In questo periodo dove la cronaca sembra superare la fantasia più sfrenata, questo libro offre un solido contributo a una discussione pubblica che è urgente e sempre più vivace nella comunicazione quotidiana.
Fammi vedere del male. Il cinema di Michael Haneke
Vincenzo Altobelli
Libro
anno edizione: 2023
pagine: 326
Vincitore di due Palme d'oro, un Oscar e numerosi premi internazionali, tra gli esponenti del cinema contemporaneo Michael Haneke è uno dei più controversi. Attraverso dodici lungometraggi realizzati per il grande schermo in meno di trent'anni, il cineasta austriaco è riuscito a scrollarsi di dosso l'ingrata fama di provocatore, di un autore che mira soltanto a sconvolgere il pubblico, dimostrando la serietà ben più profonda del proprio lavoro. Lontana dalle carezze del cinema mainstream, nell'opera rigorosa e anaffettiva di Haneke i frammenti ellittici strutturano composizioni a trama fitta fondate su logiche sconnesse dal tessuto narrativo. Senza chiarire mai i legami tra le cause e gli effetti, anche negli snodi apparentemente più chiari il regista rifiuta la comodità di una storia convenzionale o di una motivazione psicologica esaustiva: l'immagine è sempre instabile, i suoi significati vengono irrimediabilmente inquinati e chi guarda finisce smarrito nel regno del dubbio. Dall'interno, Haneke lavora per smantellare i linguaggi del cinema, gli ingranaggi della verità e la logica della realtà, lasciando allo spettatore il dovere ultimo di trovare una cura alle patologie dell'uomo, dei media e della società occidentale.
Gesù. Il film di una vita
Carl Theodor Dreyer
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 424
«Quanti idealisti politici e religiosi, prima e dopo Gesù, sono stati uccisi per necessità politiche o religiose, e sempre in nome del popolo?» Quando la Danimarca viene invasa dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, per il regista Carl Theodor Dreyer l'idea di un film su Gesù, già vagheggiato da quasi dieci anni, diventa finalmente un progetto. I coloni romani come gli invasori tedeschi, il governo ebraico come i collaborazionisti, gli idealisti come la resistenza. E Gesù è qui, nella resistenza, tra i «non accettanti», secondo la definizione di Goffredo Fofi nella postfazione a questo libro, che si oppongono a un sistema oppressore con la semplicità di un'idea rivoluzionaria. Il Gesù di Dreyer scardina l'ordine delle cose con l'empatia, la compassione, l'attenzione agli ultimi, e in cambio richiede una fede profonda che, per l'autore non praticante, è un nodo di riflessione e una conquista in tarda età. Ma l'umanissimo figlio di Dio che il regista danese descrive, a volte arrogante e a volte rabbioso, nasce da una lettura personale del testo biblico, rimuginata nel corso di trent'anni, che razionalizza i miracoli e perdona i carnefici, convinti ingenuamente di essere parte del disegno divino: mai tradotta in immagini per la morte dell'autore, è rimasta solo nella sceneggiatura definitiva, scritta per la Rai nel 1967 e inedita fino a oggi. Così dalle pagine di Gesù, un testamento spirituale, emerge l'occhio di un regista visionario, austero, essenziale, che guarda alla storia fondativa della cultura occidentale e ne trae il racconto di un'umanità in rivolta silenziosa, che la violenza spegne ma la Storia è costretta ad accettare, anche se solo con il senno di poi. Postfazione di Goffredo Fofi.
Un perdente di successo. La biografia del Maestro del teatro italiano
Giorgio Albertazzi
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 288
La biografia del maestro del teatro italiano. Giorgio Albertazzi è stato un uomo dalle mille sfaccettature: spirito ribelle, anticonformista - tanto che Dario Fo lo chiamava "l'anarchico" -, un attore indimenticabile nel panorama teatrale italiano. Le luci, il successo, ciò che lo ha reso celebre presso un grandissimo pubblico sono gli innumerevoli ruoli interpretati magistralmente da Shakespeare a Sofocle, da D'Annunzio a Pirandello, la vocazione totale verso il teatro che ha sempre preferito al cinema, i personaggi memorabili come l'imperatore Adriano tratto dal romanzo di Marguerite Yourcenar, l'autentico divo della televisione italiana negli anni Sessanta. L'Albertazzi "perdente" è invece più difficile da inquadrare, ma coinvolge molti aspetti della sua vita privata e delle sue scelte personali, come il passato da repubblichino mai rinnegato e gli anni di carcere fatti proprio per questa ragione. Personaggio di spicco indiscusso della cultura italiana, un attore nato per stare sul palcoscenico, una storia da leggere e riscoprire nel centenario della sua nascita: nelle sue memorie, affidate a questa preziosa autobiografia, ci restituisce il ritratto di un uomo, e di un attore, contraddistinto dalla libertà intellettuale, dall'intensità delle sue passioni e dal suo talento.
Alice è il diavolo. Storia di una radio sovversiva
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 216
La vera storia della "radio libera" che cambiò il volto della comunicazione via etere, non solo in Italia. L'avventura di un collettivo di veri e propri hacker, pirati della tecnologia e del linguaggio, innovatori della cultura underground, dadaisti, demenziali e libertari, anima del Movimento del Settantasette a Bologna, che pagarono con il carcere le loro imprese. Alice il nome di questa radio. Ma chi era Alice? "Alice era il diavolo, l'assalto totale allo stato dell'oppressione, il nostro sorriso, il nostro corpo sempre più libero, capace di amare." Documenti, volantini, sbobinature di trasmissioni e i file audio con le registrazioni - sotto sequestro per più di vent'anni - con le parole e la musica di Radio Alice. Dalle prove di trasmissione fino ai giorni della gigantesca e violentissima rivolta del marzo 1977, quando tutta Bologna scese in strada e i carri armati del Governo invasero la città.
La zanzara. Tutto il resto è radio
Valdo Gamberutti
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2023
pagine: 176
La zanzara, programma dal successo ultradecennale ideato da Giuseppe Cruciani e da lui condotto insieme a David Parenzo su Radio 24, è ormai andata oltre il semplice culto, diventando l'appuntamento fisso, dichiarato e non, per una folla sempre più ampia di ascoltatori di ogni età, classe sociale e orientamento politico: registra punte del 7 per cento di share (oltre il doppio della media della radio che lo ospita) e circa 400.000 unità per ogni blocco da un quarto d'ora. È quindi forse arrivato il momento di prenderla definitivamente sul serio, collocandola fuori dalla stretta attualità e dalla curiosità momentanea. In "La zanzara. Tutto il resto è radio", Valdo Gamberutti prova ad analizzare il fenomeno nel suo complesso, mettendone in risalto gli aspetti strutturali e componendo un imperdibile «glossarietto», in cui vengono passati in rassegna, dalla A alla Z, tutti i tormentoni, gli episodi e i personaggi di culto che hanno maggiormente influenzato l'universo multiforme del programma. Mentre Giuseppe Cruciani e David Parenzo dicono la loro, confermando o confutando gli elementi portanti del dibattito che li riguarda, e raccontando i processi e le trasformazioni che hanno vissuto dall'interno, alla guida di un fenomeno che, nonostante (o grazie a) i suoi detrattori, ha fatto la Storia. E potrebbe continuare a farla. In altre parole, questo libro, divertente e delizioso nella sua composta ironia, è il tentativo di spiegare quello che nessuno è ancora riuscito a spiegare: La zanzara è intrattenimento? È satira? È costume? È uno specchio del Paese o la sua caricatura? O forse è, senza troppi distinguo, uno «spettacolo» che è quasi impossibile da ignorare?